Dorsalgia
Con il termine dorsalgia si intende dolore che può essere localizzato nella zona centrale della colonna vertebrale nel tratto compreso tra i muscoli trapezi medi fino alla fine della gabbia toracica. Solitamente però il dolore è presente a livello interscapolare. Tuttavia il dolore può irradiarsi anche più in alto oppure più in basso sempre a livello del dorso. Chi non ha mai provato almeno una volta questo tipo di dolore?
In realtà il tratto dorsale o toracico è compreso tra quello cervicale e lombare. La colonna dorsale è composta da dodici vertebre chiamate anche toraciche, inframezzate da dischi intervertebrali, ciascuna di esse è a sua volta collegata a dodici paia di coste. A loro volta le coste creano insieme lo sterno e quindi insieme formano la gabbia toracica. Se la presenza dei dischi intervertebrali è fondamentale per assorbire gli urti durante il movimento, la presenza delle coste è condizione imprescindibile per la protezione di organi vitali del corpo, come il cuore e i polmoni.
Infatti la gabbia toracica ha rapporti con lo stretto toracico superiore, il diaframma, il cuore, l’esofago, il fegato, lo stomaco, gli angoli colici del colon e la milza . Inoltre le articolazioni costo-vertebrali, sono innervate dal sistema autonomo ortosimpatico ed il canale vertebrale contiene il midollo a sua volta innervato.
Il tratto dorsale di cui trattiamo oggi proprio per le relazioni che lo caratterizzano con aspetti vascolari, respiratori, viscerali e muscolari, risulta essere di notevole complessità. Infatti, non è da intendersi solo come tratto intermedio tra la zona cervicale e quella lombare come a volte si è portati a credere, anzi determina la postura della persona perché risulta essere un punto di equilibrio tra i due tratti.
Infatti la postura scorretta può essere tra le cause più comuni della dorsalgia, poichè è tipica di persone che hanno l’abitudine a portare le spalle in avanti compreso quindi anche il capo, accentuando la curva cifotica con conseguenti dolori avvertiti in modo costante.
Esistono infatti alcuni fattori che aumentano il rischio di dorsalgia, tra questi, bisogna menzionare :
- Traumi, conseguenti per esempio a infortuni e incidenti;
- Attività che sovraccaricano in modo importante la colonna dorsale e che richiedono quindi il mantenimento della stessa posizione da seduti per lungo tempo, es gli impiegati o persone che lavorano a pc molte ore al giorno, gli autisti, oppure in piedi es lavoratori manuali, dove si richiede di sollevare e trasportare carichi pesanti flettendo ed estendendo il dorso ripetutamente ;
- Posture scorrette assunte per esempio quando una persona rimane in una posizione non ottimale per un periodo di tempo, solitamente qualche ora;
- La sedentarietà, porta spesso ad una ipotonia muscolare la quale a sua volta crea terreno fertile alla assunzione di atteggiamenti posturali scorretti, compresi curve dorsali molto accentuate;
- L‘ereditarietà, non è ancora chiaro se in effetti abbia un ruolo specifico. Esistono comunque alcuni rischi legati a fattori naturali come il sesso e l’età. La dorsalgia sembra infatti più frequente nelle donne, che tendono a soffrire maggiormente di malformazioni alla colonna vertebrale dovute ad una scorretta postura. Per quanto concerne l’età sembra che malgrado non sussitono differenze di sesso, l’incidenza tende ad aumentare in maniera considerevole a partire dai 45 anni di età;
- Il Sovrappeso e l’obesità:il controllo del peso risulta essere determinante per prevenire o migliorare la dorsalgia soprattutto quando si fa riferimento ad una dorsalgia cronica. Appare infatti chiaro come una massa grassa possa determinare una eccessiva pressione sulla colonna vertebrale e indebolire anche la muscolatura che sostiene la colonna,
- Il fumo, può essere tra le cause meno evidenti, ma al contrario risulta essere tra le cause più comuni. i c. d. fumatori incalliti infatti soffrendo ti continui attacchi di tosse, sottopongono il muscolo diaframma a continue contrazioni e quindi tensioni muscolari che diventando incessanti e ripetuti, causano dolore dorsale;
Da queste considerazioni, appare chiaro come in realtà la dorsalgia possa essere prevenuta, se si cerca di limitare i fattori di rischio.
Quali sono le cause? Sono molteplici, ne cito solo alcune:
- Artrosi delle faccette articolari
- Discopatia degenerativa
- Ernia discale
- Compressione vertebrale
- Ernia intraspongiosa
- Ipercifosi
- Scoliosi
- Disequilibrio respiratorio diaframmatico e dei muscoli accessori respiratori intercostali
- Osteoporosi con esiti lesionali vertebrali
- Fratture da compressione
- Nevrite segmentaria
Il quadro clinico della dorsalgia è arricchito da diversi altri sintomi, tra i quali spiccano per importanza e frequenza:
Parestesie, sensazione di formicolio a livello degli arti inferiori, debolezza muscolare e talvolta l’impossibilità a svolgere le normali mansioni quotidiane, persistente dolore irradiato a livello cervicale, glutei o gambe e per ultimo, sensazione di blocco vertebrale dorsale invalidante. Possono comparire dolori anche a livello costale e quindi in atti respiratori in inspirazione o espirazione.
Solitamente il dolore persiste qualche giorno e si attenua con l’uso di farmaci analgesici.
Se invece questo non accade, il dolore resiste all’uso di farmaci e da acuto diventa così cronico, è opportuno rivolgersi dal medico poiché va indagato con esami strumentali. Possono infatti essere utili la Radiografia, la Tac e la Risonanza magnetica utili per la diagnosi. Talvolta il medico può prescrivere la scintigrafia ossea, la Moc oppure gli esami del sangue. L’osteopata può rivelarsi d’aiuto sia per riequilibrare la postura ristabilendo i giusti assetti posturali sia normalizzando con tecniche viscerali specifiche disfunzioni viscerali sopra citate.
Concludo con una affermazione,in cui credo fermamente e della quale ne ho fatto una mia linea guida:
SOLO CHI CREDE PROFONDAMENTE NEL PROPRIO LAVORO PUO’ TRASMETTERE IL VERO VALORE.